I dettagli del confronto tra la Lega e il Ministro Lollobrigida sull’Irpef agricola: dalla richiesta di esenzione totale alle proposte.
La disputa sull’esenzione dell’Irpef agricola segna un nuovo capitolo di tensioni all’interno della coalizione di governo, con la Lega che si schiera apertamente contro il Ministro delle Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida, in una questione che coinvolge profondamente il settore agricolo italiano.
Il dibattito sull’irpef agricola
La discussione ruota intorno alla richiesta della Lega di ripristinare l’esenzione totale dell’Irpef agricola, una misura introdotta con la Legge di Bilancio del 2023 e che ha un costo di 248 milioni di euro per le casse statali. Questa posizione ha portato alla presentazione di un emendamento al Decreto Milleproroghe, attualmente in esame alla Camera.
Il Ministro Lollobrigida, da parte sua, ha evidenziato come la manovra per il 2024 sia stata approvata da tutti i partiti della maggioranza. Senza prevedere esenzioni specifiche. Ciò nonostante, la Lega sostiene di aver mantenuto l’accordo di non proporre emendamenti onerosi, in attesa della riforma del Patto di Stabilità con Bruxelles.
La ricerca di un compromesso
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha accennato alla possibilità di introdurre un sistema di franchigie come soluzione di compromesso. Tuttavia, la proposta di una franchigia di soli 10mila euro, con un costo di 152 milioni di euro, è stata giudicata inaccettabile dalla Lega, che spinge per una soluzione più generosa, potenzialmente fino a 20mila euro di franchigia. Coprendo l’80% dei coltivatori e allevatori a un costo di 190 milioni di euro.
Il nucleo della disputa risiede nell’interpretazione degli accordi precedenti e nella ricerca di fondi per finanziare questa esenzione. Che potrebbero provenire dal Ministero dell’Economia o dalle Politiche Agricole.
La Lega non cede: il partito insiste per l’esenzione totale o, come compromesso, per una franchigia a 20mila euro. La tensione tra il desiderio di supporto al settore agricolo e le restrizioni di bilancio sottolinea la complessità delle dinamiche di coalizione e la sfida di conciliare interessi diversi in un contesto economico e politico delicato.